Stefano – 21 luglio 2015 @ 16:07 – Diritti

«E a ben vedere – prosegue la nota della FISH, riprendendo quanto ricordato inizialmente – Gutgeld non è nuovo a dichiarazioni “bellicose” verso la spesa per invalidità, quella stessa che l’allora ministro Giulio Tremonti definiva come “improduttiva”. Il retropensiero, quindi, rimane quello, nonostante la spesa sociale e la spesa per invalidità italiane siano fra le più basse d’Europa».
«Quali siano gli intenti operativi per ridurre ancora quella spesa – ci si chiede dalla Federazione – rimane un mistero: altri controlli sulle invalidità (oltre un milione negli ultimi cinque anni)? Riduzione dei beneficiari? Introduzione di nuovi criteri? In realtà si ha l’impressione che Gutgeld e il Ministero non abbiano ben chiara la dimensione e i meccanismi del fenomeno e nemmeno gli effetti e le ricadute sulle persone con disabilità e sulle famiglie italiane di azioni approssimative e avventate».
«La nostra attenzione è massima – dichiara Vincenzo Falabella, presidente della FISH – ed è quasi pari alla nostra notevole perplessità. Da un lato, infatti, si esprime l’intento di rilanciare il Paese, di diminuire la pressione fiscale, di favorire l’equità, ma dall’altro si pensa a misure che colpiscono la disabilità (e quindi l’inclusione) e la stessa salute di milioni di italiani». (S.B.)
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